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Investire in Italia: dove, su chi e quali previsioni

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Uno degli interrogativi più frequenti che si pongono gli economisti è se conviene ancora investire in Italia. Prima di dare una risposta esauriente, occorre sempre analizzare i dati. Uno dei più significativi è quello pubblicato nel 2018 dalla Commissione Europea. Il Belpaese si contraddistingue per un onere del debito maggiore in rapporto alla crescita nominale del PIL. Lo scenario, quindi, non appare di certo confortante, specie se questo dato viene messo a confronto con quello dei Paesi appartenenti all’Unione Europea e con quelli a livello internazionale.

Sempre nel 2018, per la prima volta nella sua storia, l’Italia ha visto un importante sorpasso degli over 60 (il 28,7% della popolazione) sugli under 30 (28,4%). Ne consegue che a fronte di poche nascite, sono sempre meno coloro pronti ad entrare nel mercato del lavoro. Di fatto, l’INPS si ritrova ad incassare meno contributi versati e ad andare incontro a uscite in crescendo, per via delle pensioni da pagare. Proseguendo in questo modo, il sistema pensionistico pubblico è destinato a non essere più sostenibile.

Già ad oggi, sono sempre di più i giovani italiani che decidono di puntare fortemente su una pianificazione finanziaria in modo mirato. Tutto questo, di fatto, dimostra che l’Italia, specie in termini demografici, attraversa un periodo particolarmente ostico.

Mercato azionario

Analizzando il mercato azionario, viene fuori che l’indice italiano Ftse Mib ha un peno inferiore all’1% rispetto all’indice azionario globale MSCI All Country, vale a dire il panorama finanziario globale.

Titoli di stato a medio-lungo termine

Per ciò che concerne i titoli di stato a medio-lungo termine, invece, i giudizi appaiono particolarmente lusinghieri: Btp e obbligazioni, infatti, rappresentano ad oggi una soluzione a rendimento positivo, come sempre confermato anche su forexbrokeritalia.com.

A differenza dell’acquisto di azioni, nel caso degli investimenti obbligazionari si finanzia una società in cambio di un interesse. Gli aspetti basilari che vanno valutati attentamente, a prescindere dal fatto che si prediligano i titoli di stato o quelli corporate, sono i seguenti:

  1. Rating

Panoramica circa la solidità dell’ente emittente del titolo. A fronte di un rating maggiore, il titolo viene considerato affidabile dai mercati. Di conseguenza, i rischi a cui ci si espone sono ridotti ai minimi termini.

  1. Tasso di interesse

Rendita assicurata dal titolo. L’erogazione può avvenire con intervalli di tempo regolari, come la classica cedola semestrale. Alternativamente, si opta per il rimborso alla scadenza. A fronte di un interesse maggiore, il titolo si conferma più vantaggioso.

  1. Durata

Obbligazioni e titoli di stato si caratterizzano per la durata. A fronte di una lunga scadenza e di interessi più alti, la soglia di rischio aumenta. Tenendo conto di questi tre aspetti, i BTP italiani assicurano comunque un rendimento complessivamente positivo. Nonostante ciò, però, se si decide di investire in Btp italiani, bisogna sempre tenere conto delle difficoltà dell’economia nazionale.

Come possono agire i risparmiatori e gli investitori in Italia

Diversificare il proprio portafoglio d’investimento si conferma una scelta vincente, in quanto non ci si espone a concentrazioni di rischio. Tirando le somme, la diversificazione premia sempre gli investitori e i risparmiatori in Italia.

Mercato immobiliare

Il mercato immobiliare, per gli investitori che possono contare su una certa liquidità, può rappresentare in alcune città un’importante opzione da valutare attentamente. Da nord a sud, dalle grandi città ai piccoli borghi nell’entroterra, dalle località marittime a quelle montane, non mancano di certo le opzioni per investire il proprio capitale e per aspettarsi nel giro di qualche anno un importante ritorno. Al momento, infatti, i prezzi degli immobili sono ai minimi storici. Quindi, non c’è occasione migliore che investire adesso. L’importante, però, è farlo adesso e con criterio, prima che i prezzi tornino nuovamente a salire. Inoltre, ad oggi di immobili in circolazione ce ne sono sempre di più. Questo significa che a fronte di un’offerta considerevole, i presupposti per fare l’affare ci sono tutti.

Arte moderna

Le previsioni per il 2020 lasciano intendere che l’arte moderna in Italia sarà uno di quei settori dove converrà senza ombra di dubbio investire. Ci si riferisce prevalentemente ai quadri di grande valore. Trattasi di un settore di sicuro per pochi investitori, visto che occorrono ingenti somme a disposizione. Ed in Italia il numero di pittori di talento è senza ombra di dubbio tra i più alti in assoluto.

Cosa rende speciale un investimento in arte moderna? In primo luogo, bisogna avere l’abilità di capitalizzare e, di converso, non occorre avere fretta di vendere subito, nella speranza di ottenere rendimenti elevati ed immediati. In secondo luogo, occorre avere passione per l’arte e avere il fiuto di capire quale pittore, momentaneamente sconosciuto, a distanza di anni può diventare un artista di fama internazionale.

Seppur con le dovute eccezioni, anche i risparmiatori piccoli e medi possono acquistare quadri per qualche centinaia di euro e rivenderli dopo tempo a cifre ampiamente superiori.

Nanotecnologie e intelligenza artificiale

Nell’immaginario collettivo si crede che l’Italia non sia una nazione avanzata in termini tecnologici, specie se la si mette a confronto delle super-potenze mondiali a livello economico. Basta pensare alla quota di PIL destinato alla ricerca, per fare le dovute riflessioni. Tuttavia, vi sono numerose start-up di successo, specie nel ramo delle nanotecnologie e dell’intelligenza artificiale, che collaborano spesso con importanti multinazionali. Questa tipologia di investimenti può essere effettuata sia mediante ETF indirizzate a queste imprese o in alternativa puntare sulle azioni di queste aziende che fanno parte di questo business.

Energie rinnovabili

Le previsioni per il 2020 lasciano chiaramente intendere che i colossi petroliferi siano destinati inevitabilmente ad andare incontro ad una crisi inevitabile che durerà per anni. Non a caso, sono sempre di più le imprese nostrane che stanno investendo in energie pulite e rinnovabili: il giro d’affari del mercato eolico e fotovoltaico è cresciuto nell’ultimo periodo in maniera esponenziale. Lo dimostrano gli incentivi statali. Quindi, investire su imprese italiane che fanno delle energie rinnovabili il loro core business può portare nel medio termine rendimenti importanti.

Conclusioni

La fotografia del Belpaese presenta sotto certi aspetti più luci che ombre. Investire in Italia conviene ancora, nonostante la crisi strutturale, la forte disoccupazione (specie quella giovanile) e il debito pubblico tra i più alti in assoluto. Azioni come quelle di ENI o come quelle di Poste Italiane fanno guadagnare, ma davvero il minimo. I tassi di interesse offerti dai libretti di risparmio così come dai conti deposito non sono più quelli di una volta. Il mercato immobiliare è strettamente connesso alle città. Ad oggi, Trapani, Lecce, Perugia, Urbino e Trieste compongono la top 5 delle città con il maggiore ritorno sul capitale, se l’intento è quello di acquistare casa per poi metterla in affitto.

Come sempre, quando si vuole ottenere rendimenti importanti, occorre puntare sulla nicchia. Settori quali l’arte moderna, le nanotecnologie, l’intelligenza artificiale e le energie rinnovabili sono opportunità che andrebbero sfruttate meglio all’interno del nostro Paese. In pochi, tuttavia, decidono di puntarci, essendo comparti di nicchia.

 

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